John Stuart Mill individua e descrive due metodi (lui dice “i più semplici e i più ovvi”) per scegliere “fra le circostanze che precedono o seguono un fenomeno quelle cui è realmente connesso da una legge invariabile.”
Il primo è il Metodo della Concordanza con il quale “si confrontano fra loro differenti casi in cui il fenomeno si verifica“.
Il secondo metodo è quello della Differenza, con il quale “si confrontano casi in cui il fenomeno si verifica, con casi (per altri rispetti simili), in cui non si verifica.“
“Se confrontiamo vari casi in cui a si verifica, e troviamo che hanno tutti in comune la circostanza A e nessun’altra, per quanto si può osservare, il metodo della concordanza, sin qui, attesta una connessione fra A e a. Per convertire quest’evidenza di connessione in una prova di causalità con il metodo diretto della differenza, dovremmo essere capaci, in qualcuno di questi casi, per esempio ABC, di prendere a parte A e osservare se in questo modo si impedisca a.“ (J.S. Mill, A System of Logic Ratiocinative and Inductive, London 1872)
I metodi della concordanza e della differenza hanno come scopo quello di analizzare le relazioni di causa-effetto.
Con il Metodo della Concordanza (o Accordo) si vuole individuare una causa comune in più casi in cui si verifica lo stesso effetto. Se un certo effetto si presenta in diverse situazioni e c’è un solo fattore presente in tutti i casi, mentre gli altri fattori variano, allora è probabile che quel fattore sia la causa dell’effetto.
Il metodo della Differenza ha come scopo quello di isolare la causa di un effetto: si confrontano due casi, uno in cui l’effetto si verifica e uno in cui non si verifica. Due situazioni molto simili ma che differiscono per un solo fattore. Se l’effetto si presenta solo quando quello specifico fattore è presente, allora quel fattore è la causa dell’effetto.