Il metodo della scienza è descrivibile razionalmente

La Concezione Scientifica del Mondo del 1929 è uno dei testi più importanti del cosiddetto Neopositivismo ed è considerato il manifesto del Circolo di Vienna.
Nel testo, firmato da Neurath, Hahn e Carnap, si sostiene che il metodo della scienza è unico e prescinde dalle differenze tra una disciplina ed un’altra. Questo metodo è descrivibile razionalmente.

La concezione scientifica del mondo si caratterizza per due attributi:
1) È basata sui dati immediati. Perché si dà solo conoscenza empirica. La concezione scientifica del mondo è quindi empiristica e positivistica.
2) Si contraddistingue per l’applicazione di un metodo specifico, quello dell’analisi logica.

Di conseguenza, il lavoro scientifico applica l’analisi logica al materiale empirico e ricerca così l’unità della scienza.

Come precisato ne La Concezione Scientifica del Mondo, il senso di un asserto scientifico deve essere specificato “mediante riduzione ad asserti sul dato”. E anche il senso di ogni concetto, a prescindere dal settore della scienza cui questo appartiene, “deve potersi stabilire mediante riduzione graduale ad altri concetti, giù fino ai concetti di livello più basso, che concernono il dato medesimo”.

I neopositivisti ricorrono all’osservazione empirica e alla logica matematica con l’obiettivo di definire il metodo scientifico. In particolare essi indagano i modi per verificare teorie e leggi, per distinguere le proposizioni scientifiche da quelle non scientifiche e per trovare un fondamento alle singole scienze.
Questo metodo scientifico è concepito dal Neopositivismo (definito anche Positivismo logico) come unitario.

L’analisi logica ci permette di distinguere tra enunciati analitici (che non dipendono dall’esperienza) ed enunciati sintetici (la cui verità dipende invece dall’esperienza).
Gli enunciati che non sono né sintetici né analitici non hanno valore conoscitivo e devono essere considerati pseudo-enunciati. (Criterio di significanza conoscitiva)

Al criterio di significanza conoscitiva va aggiunto quello di verificazione, ovvero il criterio che ci permetta di stabilire se un enunciato sintetico è vero o se è falso (verifica in base all’esperienza).

Riferimenti bibliografici per questo articolo:
Cioffi, Luppi, Vigorelli, Il Testo Filosofico 3/2, 1993, Mondadori
Dario Antiseri, Giovanni Reale, STORIA DELLA FILOSOFIA, Vol. 11 Scienza, epistemologia e filosofi americani del XX secolo
Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero, LA RICERCA DEL PENSIERO

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